Progetto di ricostruzione sulla figura di Battista Isolani



Fratello di Jacopo e Ludovico di lui sappiamo ben poco, le uniche notizie ritrovate rientrano tra quelle dedicate a Jacopo. Di lui sappiamo che nei registri d'estimo dell'ultimo decennio del XIV secolorisulta titolare di un patrimonio valutato quasi 6500 lire.

Battista fu bandito e privato dei beni.
Il 29 marzo 1390 fu pubblicata la sentenza che lo confinava per cinque anni ad Arezzo.

Nel giugno 1398 ripresero il potere in Bologna elementi vicini alla fazione maltraversa. Ne seguì l'annullamento dei bandi emessi dopo la congiura del 1389 e la restituzione dei beni confiscati. Alcuni dei banditi rientrarono in città, ma l'I. se ne astenne, forse temendo, a ragione, che i suoi legami col Visconti non fossero in sintonia con l'orientamento allora prevalente nell'oligarchia bolognese. Infatti nel febbraio 1401 Giovanni Bentivoglio, fattosi proclamare signore, si alleò con Firenze e i Carraresi, nemici di Gian Galeazzo. Contro il Bentivoglio si schierarono esponenti delle fazioni scacchese e maltraversa e altri, come Nanne Gozzadini, che già suoi alleati se ne erano presto distaccati. Le sollecitazioni e il sostegno finanziario di questi oppositori indussero Gian Galeazzo ad assoldare un forte contingente di milizie nel quale confluirono non pochi bolognesi da tempo lontani dalla città, come l'I., e altri che ne erano usciti solo da poco. Il 26 giugno 1402 le milizie viscontee riportarono una decisiva vittoria a Casalecchio di Reno e il giorno seguente i capi dell'esercito visconteo e i fuorusciti bolognesi entrarono in città ripristinandovi gli organi dell'autonomia comunale. Ma nella notte, con l'aiuto di seguaci provenienti dalle loro proprietà di Minerbio, l'I. e i suoi fratelli si impadronirono della porta S. Donato, attraverso cui irruppe in città l'intero contingente delle milizie assoldate dal Visconti.

delle milizie assoldate dal Visconti e lo acclamò signore.

Il progetto prevede di riproporre la figura di Battista Isolani in ambito civile e militare. Sfortunatamente, le fonti iconografiche che ci possano mostrare l’abbigliamento o l’armamento di Battista, sono inesistenti, tuttavia grazie al supporto della famiglia Cavazza Isolani si sta lavorando per poter ritrovare il maggior numero di notizie e documenti al fine di tentare una ricostruzione il più fedele possibile. Quanto proposto si basa principalmente sugli studi sulla moda, usi e costumi dell’Italia Centrale della fine del XIV secolo e inizi del XV.

Ci proponiamo di aggiornare il lavoro seguendo l’andamento degli studi e delle eventuali nuove scoperte.



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